Resoconto seduta n. LIV del 15 settembre 2021

27/09/2021

Il 15 settembre 2021 alle ore 11.30, presso Palazzo Economo a Trieste, si è riunita la Commissione Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia.

Hanno partecipato all’incontro tutti i componenti della Commissione: Roberto Cassanelli, Direttore del Segretariato regionale in qualità di Presidente della Commissione, Simonetta Bonomi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Luca Caburlotto, Soprintendente Archivistico.

La Commissione ha esaminato, discusso e approvato:

 

1 - Nove verifiche e dichiarazioni dell’interesse culturale
ex artt. 12-13 del D.Lgs. 42/2004

bueriis_estreno lato 2_modChiesa parrocchiale di San Nicolò vescovo, sita in Magnano in Riviera (UD), frazione Bueriis, via Pozz, 3

La chiesa, di antiche origini e filiale della pieve di Artegna, fu ricostruita nelle forme attuali fra il 1897 e il 1900. grazie al coinvolgimento corale e attivo dell'intera comunità. I capi famiglia del paese decisero di non mettere mano al vecchio edificio (che fu recuperato come cappella e sacrestia) ma di costruirne in adiacenza uno ex novo, più grande, in modo da contenere l'accresciuto numero di fedeli. I lavori furono svolti dai uomini del paese, gratuitamente, in sei turni – in primavera, prima di emigrare e in autunno, al rientro in patria. Il generoso concorso di popolo in denaro, materiali, manodopera, lavoro volontario e ogni forma di liberalità si rinnovò anche in occasione di vari restauri e soprattutto dopo il terremoto del 1976. La chiesa, gravemente danneggiata, venne preservata dalla demolizione grazie alla determinazione della sua gente che partecipò materialmente ed economicamente al suo recupero.

Illegio_ cappella votiva e l'adiacente percorso processionaleResti archeologici della chiesa di San Paolo di Illegio e cappella votiva, situati a Tolmezzo (UD), loc. Illegio, in via Carso, s.n.c.
I resti archeologici sono tutto ciò che rimane di un antico edificio di culto risalente al IV secolo d.c. La sua fondazione è da collegarsi al processo di evangelizzazione della Carnia promosso dalla Chiesa di Aquileia in epoca tardo antica – altomedievale. Il rinvenimento in sito di annessi e arredi liturgici legati al rito battesimale conferma questa ipotesi perché i primi missionari, proprio attraverso il battesimo, convertivano la popolazione locale. Il sito d'Illegio è la testimonianza materiale più antica in tutta l'Italia Settentrionale della prima diffusione e organizzazione del cristianesimo in ambito rurale. Nel corso dei secoli l'impianto vide alternarsi momenti di abbandono a fasi di ripresa dell'attività liturgica, fino allo smantellamento definitivo nel XVIII secolo. L'antico luogo sacro fu ricordato prima con una croce e poi, negli Anni Sessanta del XX secolo, con la piccola cappella votiva che oggi è tappa del rito delle rogazioni, le processioni di supplica della tradizione carnica.

ampezzo_scuola2Ex Scuola professionale IPSIA, situata ad Ampezzo (UD), in Piazza Zona Libera 1944, n. 28
L'edificio fu costruito dopo la Seconda guerra mondiale, tra il 1947 e il 1948, per ospitare la sede dell'istituto professionale “Arti e Mestieri”. Fu progettato come una scuola-officina, laboratorio e cantiere, per formare giovani maestranze secondo la tradizione artigiana carnica. La scuola venne sostenuta economicamente sia da enti pubblici che aziende privati e per molto tempo fu il punto di riferimento per molti allievi provenienti dai dintorni. Rimase attiva fino al 1987. Vera e propria “scuola del lavoro” ha contributo alla rinascita e ricostruzione della Carnia, formando intere generazioni di artigiani.

richinvelda_stazioneEx Stazione ferroviaria, sita a San Giorgio della Richinvelda, in Piazza della Croce Rossa, n. 1
Gli edifici tutelati corrispondono al fabbricato viaggiatori e al deposito merci. La rilevanza storica della stazione, inaugurata nel 1893, si intreccia inevitabilmente con quella del tronco ferroviario Casarsa-Spilimbergo di cui fu scalo intermedio, nel contesto della più ampia tratta Casarsa-Pinzano, ormai interamente dismessa. Durante i due conflitti mondiali, il ruolo della Ferrovia del Tagliamento fu di assoluta importanza, per il trasporto di convogli militari e civili. Rappresenta una testimonianza di archeologia industriale dell'età moderna e della storia locale.

bertiolo_FOTO 1_modEx Scuola materna (già osteria “Al Giardino”), sita in Bertiolo (UD), frazione Pozzecco, via Manzoni, 23
L’edificio risale alla prima metà degli anni Venti del Novecento e ospitava la storica osteria “Al Giardino”, di proprietà di Anna Malisani Cozzi e con licenza per la vendita di vino. L'attività si protrasse, con vari cambi di gestione, fino al 1960 quando l'edificio fu destinato ad altro uso. Il compaesano Emilio Bertolini, emigrato negli Stati Uniti, con l'aiuto dell'intera popolazione l'acquistò perché vi si potesse insediare la Scuola del Bambino. La scuola materna fu ristrutturata grazie alla generosità e manodopera degli abitanti e sostenuta con i proventi delle iniziative paesane, prime fra tutte le tradizionali sagre dei santi patroni. La carenza di alunni provocherà la chiusura della scuola nel 1982. Attualmente gli spazi ospitano i centri ricreativi parrocchiale e culturale, mantenendo così la destinazione comunitaria del bene.

rivarotta 5Ruderi e annessi della Fornace di Rivarotta, siti a Pasiano di Pordenone (PN), in loc. Rivarotta
Fu la ditta Carlo Chiozza a costruire, intorno al 1860, il primo nucleo dell'impianto produttivo dedicato alla lavorazione meccanica dell'argilla. L'opificio – passato attraverso varie proprietà - divenne ben presto uno dei più importanti d'Italia: negli Anni Trenta del '900 la sua produzione si aggirava intorno ai nove milioni di pezzi annui. Particolarmente apprezzata era l'ottima qualità dei prodotti, contraddistinti dal colore rosso intenso, dovuto al tipo di argilla locale. Il sito produttivo aveva caratteristiche molto innovative: fu il primo in regione ad usare l'impianto Hoffman per la cottura dei lavorati; un sistema a scartamento ridotto su binario Decauville garantiva efficienti collegamenti interni. L'attività cessò negli anni Sessanta dello scorso secolo. Da allora iniziò il declino degli stabilimenti, aggravato dall'incendio del 1994. I ruderi superstiti testimoniano la grandezza passata del complesso, che ora è un sito di archeologia industriale degno di tutela.

dormisch 1Ex Villa Dormisch con ciminiera e ingresso monumentale, sita a Udine, in Piazza G.B. Cavedalis, n. 12
La villa fu costruita, in stile eclettico nel 1928, dall'architetto Ettore Gilberti, uno dei più importanti progettisti friulani dello scorso secolo. Era parte integrante del complesso produttivo del birrificio Dormisch, ora dismesso, e ne ospitava gli uffici e alcuni spazi residenziali destinati al mastro birraio e al direttore dello stabilimento. Si trova nelle immediate vicinanze del centro storico udinese, in un contesto caratterizzato dall'affaccio sulla roggia Ledra. Sul retro della villa insiste la ciminiera in mattoni mentre l'ingresso monumentale allo stabilimento - costituito da un loggiato terrazzato – è addossato a uno dei prospetti laterali. Tutto l'insieme architettonico si distingue per l'eleganza e la ricchezza dei dettagli decorativi, ancora originali, sia all'esterno che all'interno della villa.

Immobile di via San Francesco d'Assisi, n. 13, sito a Trieste

Palazzina di via D'Alviano, n. 15, sita a Trieste

 

2 - Sette dichiarazioni di insussistenza culturale

ex artt. 12-13 del D.Lgs. 42/2004

 

3 - Due richieste di autorizzazione all'alienazione
ex art. 55 e sgg del D.Lgs. 42/2004

 

4 - Una proposta di prescrizione di tutela indiretta

ex art. 45 del D.Lgs. 42/2004